UAE Tour Donne 2023: tensione nella sabbia del deserto

Rivediamo i punti chiave dell'edizione inaugurale dell'UAE Tour Donne, in cui il vento è stato il protagonista principale. La salita del Jebel Hafeet è stata fondamentale per far spostare l'ago della bilancia a favore della nostra Elisa Longo Borghini.

La rapida espansione del calendario WorldTour femminile negli ultimi anni si riflette nel fatto che in un solo mese di gare nel 2023 si sono già disputate due corse a tappe: il Santos Tour Down Under e il Women's UAE Tour. La corsa australiana è tornata dopo tre anni di assenza con la vittoria della ciclista locale Grace Brown (FDJ-Suez), mentre il deserto mediorientale degli Emirati Arabi Uniti è stato protagonista per la prima volta con il debutto del Women's UAE Tour, vinto da Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo).

Quattro tappe totali - tre pianeggianti e una montuosa, con arrivo al caratteristico Jebel Hafeet - per cui molte delle atlete del gruppo femminile hanno deciso di iniziare qui la loro stagione agonistica. È stata anche una bella occasione per vedere diverse cicliste indossare i colori delle loro nuove squadre: Lorena Wiebes e Barbara Guarischi con SD Worx, Liane Lippert con Movistar o Gaia Realini con Trek-Segafredo. 

Tensione e scaglioni

Il nervosismo di inizio stagione è sempre un tema ricorrente all'edizione inaugurale di qualsiasi tipo di competizione e l'UAE Women's Tour non ha fatto eccezione. La tensione è stata alta durante tutti i quattro giorni nel deserto, con il gruppo sempre vicino alla rottura e con il rischio di cadute. In particolare, la tensione collettiva è stata accentuata dal costante vento laterale, con un'incidenza maggiore a causa degli enormi spazi aperti e della mancanza di protezioni lungo strada.

In effetti, la formazione di scaglioni ha avuto un impatto reale sull'esito finale della corsa, in quanto molti dei favoriti per la vittoria finale sono stati coinvolti in tagli nel gruppo, con lo sforzo di colmare il divario che ciò ha comportato, oltre a sfortunate cadute.

L'alunna batte la maestra

È una storia vecchia come il mondo: l'apprendista supera il maestro per sconfiggere il maestro. Potrebbe essere un'iperbole nel caso particolare di Charlotte Kool del Team DSM e della sua ex compagna di squadra, la campionessa europea Lorena Wiebes. Entrambe sono poco più che ventenni, non c'è alcun segnale che indichi che Kool sia insoddisfatta del suo precedente ruolo nella squadra tedesca, e si tratta del primo duello della stagione. Tuttavia, la situazione è quasi poetica. Kool, l'atleta che era diventata il principale braccio destro di Wiebes negli ultimi due anni, la batte nel loro primo testa a testa.

Charlotte Kool of Team DSM beating former teammate Lorena Wiebes on stage one of the Women's UAE TourKool che batte la sua ex compagna Wiebes nella prima e nella quarta tappa (Foto: Getty Images).

In una prima tappa che sembrava più che gestibile per le caratteristiche di Lorena Wiebes, è stata Charlotte Kool a dimostrare il suo valore in condizioni difficili. La ciclista del Team DSM ha mantenuto il sangue freddo e la calma e ha superato il vento contrario, la tensione e il caos per approfittare del lavoro della sua squadra e superare Wiebes con uno stacco straordinario.

Anche se la stagione è appena iniziata, ha fatto da prologo a una rivalità che promette battaglie serrate per tutto il 2023. Wiebes si è presa la sua rivincita nella seconda giornata, ma nella fase finale Charlotte Kool ha dimostrato ancora una volta un grande acume tattico, posizionandosi in modo perfetto e finire in solitaria la volata che l'ha portata a conquistare la sua seconda vittoria, vincendo così la classifica a punti femminile dell'UAE Tour.Lorena Wiebes of SD Worx celebrating her stage two victory at the Women's UAE TourLorena Wiebes batte Kool in volata nella seconda tappa (Foto: Getty Images)

FDJ-Suez arranca

Nonostante le ottime prestazioni al Tour Down Under, la squadra francese ha un po' faticato negli Emirati. La gara ha segnato il ritorno alle competizioni di una delle rivelazioni della stagione 2022, Marta Cavalli, che peró non ha saputo far fronte alle incessanti raffiche di vento. Giá dalla seconda giornata, sia l'italiana che il resto delle ragazze del team FDJ-Suez sono rimaste fuori dalla lotta per la classifica generale. La situazione è peggiorata dopo l'ascesa al Jebel Hafeet, dove la Cavalli non è riuscita a replicare nel suo campo.

L'analisi non è certo positiva, ma non è affatto definitiva, perché questo è solo l'inizio. Ma in una stagione in cui la squadra francese ha apertamente espresso il desiderio di sfidare  Annemiek van Vleuten, dovrà riorganizzarsi e tornare più forte in primavera.

Marta Cavalli of FDJ-SUEZ riding in the peloton at the Women's UAE TourMarta Cavalli nella terza tappa verso Jebel Hafeet (Foto: Getty Images)

Il dominio di Trek-Segafredo

In quattro giorni di gare, l'UAE Women's Tour ha riservato un solo giorno alle scalatrici per mostrare le loro abilità. E come tale, è stata la giornata che ha finito per decidere la classifica generale. Il team Trek-Segafredo, guidato dalla veterana Elisa Longo Borghini, ha imposto il ritmo nella terza tappa. Hanno messo sotto pressione FDJ e Movistar durante le condizioni ventose dell'avvicinamento a Jebel Hafeet per isolare le rivali e prendere il comando all'inizio della salita.

Teammates Elisa Longo Borghini and Gaia Realini cross the finish line in first and second place on top of Jebel Hafeet during stage three of the Women's UAE TourTrek-Segafredo ha realizzato un'impressionante doppietta con Longo Borghini e Realini in cima al Jebel Hafeet (Foto: Getty Images).

Durante i primi chilometri del passo, la Longo Borghini ha preso le distanze dal gruppo con la sua nuova compagna di squadra e straordinaria scalatrice, Gaia Realini. Le due si sono unite per aumentare gradualmente il distacco e assicurarsi così la vittoria di tappa e la classifica generale.

A posteriori, è stato un peccato che la Realini non abbia conquistato la vittoria parziale dopo tutto il duro lavoro, ma la galanteria di Elisa e l'unica possibilità di vincere il Giro degli Emirati Arabi Uniti hanno fatto pendere l'ago della bilancia dalla sua parte. Tuttavia, la Realini ha lasciato la sua impronta e ha dimostrato di essere una ciclista da tenere d'occhio nelle prossime stagioni, quando la strada andrá in salita.

La spudoratezza di Lippert 

La campionessa tedesca Liane Lippert, neo-acquisto di Movistar, ha colto la sua prima opportunità di guidare la squadra con impegno e responsabilitá. La Lippert ha corso in modo intelligente, sfruttando la sua versatilità di ciclista per massimizzare le sue possibilità nella classifica generale. È stata abile negli sprint intermedi, sfruttando la sua velocità per battere Chiara Consonni, che ha sprintato per i secondi di abbuono nella seconda tappa, e ha animato la gara nella tappa finale. L'atleta tedesca ha attaccato dalla testa del gruppo per mettere pressione alla Longo Borghini. Una mossa inaspettata che ha reso la gara tesa e ha mantenuto alta la tensione fino alla fine, anche se alla fine Trek ha chiuso la faccenda.

Liane Lippert of Movister during stage three of the Women's UAE TourLippert ha condotta la gara accanto a Emma Norsgaard nella quarta tappa (Foto: Getty Images).

Sebbene la Lippert si sia ritrovata in uno degli scaglioni il terzo giorno sulla strada per Jebel Hafeet, non si è arresa, ha lavorato per ridurre il distacco e ha cercato di limitare le difficoltá sulla salita. Alla fine, la tedesco è riuscita a concludere al nono posto assoluto, pur perdendo più di due minuti da Longo Borghini. La Lippert è la principale candidata a diventare la leader del team Movistar una volta che Annemiek van Vleuten si sarà ritirata alla fine di questa stagione, e prestazioni come questa dimostrano perché la squadra ha riposto la sua fiducia in lei.

 

Foto di copertina: Getty Images

Shop now