Ecco la bicicletta con cui Alaphilippe ha vinto il mondiale nelle Fiandre: Specialized S-Works Tarmac SL7

Ecco la bicicletta con cui Alaphilippe ha vinto il mondiale nelle Fiandre: Specialized S-Works Tarmac SL7

Diamo uno sguardo più da vicino alla bicicletta con cui il francese Julian Alaphilippe ha vinto il suo secondo mondiale nella prova in linea di Lovanio, nelle Fiandre.

Words: Nick Busca

Julian Alaphilippe ha vinto il Mondiale nelle Fiandre con una serie di attacchi lanciati negli ultimi 58 chilometri di gara. Quello decisivo, sulla Sint Antoniusberg, è arrivato ai meno 20 dal traguardo. E da lì in poi nessuno non lo ha più visto.

Il corridore francese ha difeso il titolo conquistato a Imola lo scorso anno su questa Specialized S-Works Tarmac SL7. Alaphilippe ha deciso di usare una Tarmac—e non con una Roubaix, che normalmente è il modello di Specialized usato nelle gare del nord—perché nella prova in linea di Lovanio i settori di pavé erano limitati se paragonati a una gara come il Giro delle Fiandre.Specialized e Alaphilippe hanno optato per un telaio nero opaco senza le strisce arcobaleno da campione del mondo usate durante il resto della stagione. Un particolare che sarà comunque re-inserito a breve vista riconferma del francese nella prova iridata.

Nonostante ai mondiali i corridori rappresentino le proprie nazioni—e non i singoli team—sul sellino di Alaphilippe, così come sul tubo orizzontale e sui pantaloncini da corsa, erano comunque visibili i loghi della sua squadra, la Deceuninck-Quick-Step. E visto che alla partenza era il campione del mondo in carica, Alaphilippe è partito con il numero 1 sul sellino.A livello pneumatici, la scelta è stata di usare copertoncini Specialized Turbo Cotton da 26mm—con camere d’aria in lattice (stessa configurazione adottata da Kasper Asgren nella vittoria al Fiandre in aprile). Apparentemente, questa è anche la prima vittoria di un campionato del mondo su copertoncini e non su tubolari.Come ruote, Alaphilippe ha usato un paio di Roval Rapide CLX a sezione profonda (che sono quelle fornite da Specialized alle sue squadre). La casa americana ha anche fornito il sellino S-Works Romin Evo e un attacco manubrio semi integrato, mentre il manubrio è il Pro Vibe Superlight da 38 centimetri. L’occhio più attento dei nerd tecnologici noterà anche l’utilizzo del Velox Tressostat come nastro manubrio.

A livello di gruppo, Alaphilippe—come quasi tutti gli atleti e squadre Specialized—ha corso sul Dura-Ace R9170 Di2 (53/39 11-30t a 11 velocità e non 12). La differenza è stata solo nell’utilizzo dei dischi dei freni, presi a prestito dalle versioni mountain bike perché compatibili con i modelli da strada.

A fine gara la bici di Alaphilippe è arrivata al servizio fotografico con la carta dei gel ancora riposta nel foro del sellino e con il cartellino rosso indicante il controllo UCI sui motori nascosti e sulle altre regolamentazioni.La bici di Alapphilippe era ancora sporca del sudore caduto sul telaio durante la gara, mentre l’unico pezzo mancante era il Wahoo Bolt usato per controllare il passare dei 268.3 lunghissimi chilometri della prova in line di Lovanio.

Words: Nick Busca

READ MORE

Tadej Pogačar at the 2024 Il Lombardia

UAE Tour 2025 preview and contenders: can anyone deny Pogačar?

A raft of top sprinters are lining up to vie for stage victories in the year's second WorldTour stage race

Leggi di più
Demi Vollering 2025

Is FDJ-Suez the team that can help Demi Vollering to Tour de France Femmes redemption?

There are big changes for the Dutch rider in 2025 - will they pay off? Or could leadership issues arise again? 

Leggi di più
Tadej Pogačar to Paris-Roubaix 2025 – Legendary or laughable?

Tadej Pogačar to Paris-Roubaix 2025 – Legendary or laughable?

The UAE Team Emirates-XRG rider has teased his participation on social media, but is it a legitimate possibility?

Leggi di più
James Knox at the British Road Championships

‘Credit should go to Lefevere for working the market’ - James Knox on Soudal–Quick-Step’s evolution from the cobbles to Tour de France contenders

Now in his sixth year with the Belgian squad, the British rider discusses what has changed following the arrival and performances of Remco Evenepoel

Leggi di più
Portrait of Lukas Nerurkar

‘An altitude camp at the age of seven’ – Lukas Nerurkar on the power of doing things differently

The British rider had a unique upbringing, spending his early childhood in Ethiopia and learning from his marathon runner father – he tells Rouleur about...

Leggi di più

READ RIDE REPEAT

JOIN ROULEUR TODAY

Get closer to the sport than ever before.

Enjoy a digital subscription to Rouleur for just £4 per month and get access to our award-winning magazines.

SUBSCRIBE